Il posto più pericoloso in casa? È il bagno, almeno per quanto riguarda il rischio di cadute. Lo spiega un recente rapporto dei Centers for Disease Control and Prevention di Atlanta, negli Stati Uniti: ogni anno circa il 10% degli adulti finisce in Pronto soccorso per una caduta avvenuta in bagno, e di questa quota il 14% deve essere perfino ricoverato. Un quadro preoccupante, confermato dai dati raccolti per il recente volume «Fondamenti di prevenzione degli infortuni domestici» a cura della Regione Toscana, dove si legge che in un caso su due la vittima di un incidente domestico è impegnata nella cura della persona, ovvero si sta lavando in bagno.
Il rapporto italiano rivela che le cadute sono fra gli infortuni più gravi: provocano il 46% degli accessi al Pronto soccorso per incidente domestico e sono responsabili del 69% dei decessi avvenuti per una disgrazia fra le mura di casa.
«Il bagno non è l'unico luogo pericoloso, ma di certo è altamente a rischio, per colpa del pavimento spesso scivoloso» osserva Alberto Lauretta, coordinatore del documento.
Stando ai dati raccolti oltreoceano, sovrapponibili alle stime nazionali, in due casi su tre sono le donne a essere coinvolte negli infortuni in bagno; per giunta le donne rischiano di più di farsi male cadendo, perché in generale hanno meno forza muscolare e massa ossea, elementi che assieme alla maggior tendenza alla sedentarietà le rendono meno agili e più deboli di fronte a eventuali traumi.
Come è facilmente immaginabile, poi, sono gli anziani i più colpiti dagli incidenti in bagno: la curva delle vittime si impenna dopo i 65 anni; dopo gli 85 pare quasi impossibile trovare uno che non si sia fatto male fra lavandino e doccia.
Vasca e doccia sono i sanitari più "pericolosi", coinvolti in oltre due terzi delle cadute: il momento critico è l'uscita, perché con i piedi bagnati una scivolata sul pavimento è oltre tre volte più probabile rispetto a quando ci si appresta a lavarsi.
Le "vittime di doccia e vasca", però, sono più frequentemente giovani sotto i 25 anni di età, spesso per colpa di uno svenimento improvviso, tanto che gli autori del rapporto americano ipotizzano che non di rado ci metta lo zampino un consumo non proprio morigerato di alcol. «Ma non abbiamo prove per affermarlo con certezza» precisa Judy Stevens, l'epidemiologa che ha curato il documento.
Gli over 85, invece, difficilmente si fanno male entrando o uscendo dalla vasca, forse perché molti si fanno aiutare per lavarsi.
Molto più rischioso a quell'età è sedersi o alzarsi dal water: un incidente su due in prossimità del wc coinvolge proprio gli ultraottantacinquenni.
I dati Usa ci dicono, inoltre, che in un terzo dei casi chi si fa male in bagno riporta contusioni o abrasioni, soprattutto alla testa; il 20% si guadagna una slogatura o una distorsione; il 17% una vera frattura. «Mentre per slogature e distorsioni non ci sono grosse differenze fra giovani e anziani, il tasso di contusioni e fratture cresce moltissimo con l'età: negli over 85 le fratture sono trenta volte più probabili rispetto agli under 30» riferisce la Stevens.
Conferma Niccolò Marchionni, già presidente della Società italiana di gerontologia e geriatria: «La "classica" caduta dell'anziano è quella notturna: ci si sveglia per andare in bagno e il calo di pressione che si verifica alzandosi in piedi fa perdere coscienza. A facilitare tutto ciò, la cattiva abitudine di molti di assumere regolarmente benzodiazepine per addormentarsi: nell'anziano rendono ancora più difficile mantenersi stabili in posizione eretta; perciò non andrebbero mai prese per più di due, tre settimane.
Per ridurre il rischio di cadute, inoltre, bisogna mettere in sicurezza il bagno degli anziani: evitare i tappetini-trappola che si arrotolano e si piegano con facilità; sistemare una superficie antiscivolo nella vasca o sul piatto della doccia; utilissimi i maniglioni per aiutarsi nei movimenti, da mettere vicino al water e al bidet». Peraltro, non di soli scivoloni ci si fa male in bagno, come sottolinea Alberto Lauretta: il bagno è una delle stanze dove avvengono più infortuni legati all'elettricità, ad ogni età e con una mortalità elevata, complice la presenza di acqua. «Per questo è bene che le prese elettriche siano lontane dall'acqua; la lavatrice sia ad almeno 60 centimetri dal bordo di vasca o doccia; le caldaie o gli scaldabagni distanti dalla doccia e mai sopra la vasca: il contatto con parti elettriche sotto tensione non deve essere possibile quando ci si lava» conclude Lauretta.
01 Febbraio 2012