Giocare a pallone nell'intervallo è cosa normale. Diventa una notiziza se il cortile della scuola sono i campi di Vinovo, dove si allenano Pirlo e Buffon. E questa sarà la fortuna dei 75 studenti che da ieri, come migliaia di altri ragazzi, inizieranno l'anno scolastico nel J-College, dove J sta, ovviamente, per Juventus. Si tratta della scuola media superiore che la società ha voluto istituire nel centro sportivo e che già da qualche giorno è ufficiosamente partita con le primissime lezioni, ma oggi apre ufficialmente con il saluto di Andrea Agnelli e Beppe Marotta, che ha fortemente voluto questo progetto.
E' il primo club in Italia con una scuola personale, un'idea che in Europa ha già preso piede (Arsenal e Barcellona, per esempio) e che va incontro all'esigenza, sempre più urgente nel calcio moderno, di gestire la vita di giovani calciatori che arrivano da ogni parte di Italia e del mondo già a 14/15 anni. Fino ad ora, la vita di questi ragazzi si divideva fra il pensionato del club, le scuole torinesi dove la Juventus li smistava e il campo di allenamento. Con delle oggettive problematiche di sposare gli orari di uno studente e di un calciatore che doveva allenarsi praticamente tutti i giorni e affrontare spesso delle lunghe trasferte infrasettimanali. Tant'è che coniugare i successi scolastici con quelli calcistici è sempre satato un problema. Il J-College si pone l'obiettivo di invertire la tendenza con una soluzione molto logica: essendo una scuola che nasce apposta per i calciatori, riesce ad armonizzare i propri orari e i propri calendari con quelli degli allenamenti e delle partite.
Il J-College è un Liceo Scientifico delle Scienze Applicate, la cui direzione didattica è curata dai salesiani dell'Istituto Internazionale Edoardo Agnelli finalizzato al conseguimento del Diploma di Scuola Secondaria di II grado. In sostanza si tratta di un istituto parificato che potrà prommuovere e bocciare, solo gli esami di Stato verranno effettuati fuori dalla struttura scolastica. Nel testo destinato ai genitori in cui si spiega l'offerta formativa della scuola si legge: «Formare diplomati con un'ampia cultura generale, frutto dell'equilibrio fra le discipline umanistiche e quelle scientifiche in un percorso orientato alla conoscenza del mondo dello sport e alla pratica sportiva», ma anche: «Favorire la cultura e lo scambio di esperienze transnazionali tra i giovani per maturare in loro la consapevolezza di cittadinanza europea e la crescita nella prospettiva di uno sviluppo solidale per tutti e di ciascuno». Con chiaro riferimento al fatto che le giovanili sono diventate delle vere multinazionali.
E' un progetto che può modernizzare il calcio italiano, nasce moderno fin nei dettagli: gli studenti non avranno libri e quaderni, ma un tablet sul quale sono stati caricati i testi e con il quale interagiranno per fare i compiti e studiare. E' un progetto in perfetta linea con la intenzioni del Ministro Profuno che all'apertura dell'anno scalostico ha assunto impegni precisi con il mondo della scuola con indicazione dei mezzi finznari messi a disposizione dal governo e tempi certi di attuazione della rivoluzione tecnologica di un mondo (la scuola) che è il futuro dell'economia italiana.
13 settembre 2012