Con un emendamento, presentato dal Governo, aumenta lo sconto sull’Imu per le famiglie con figli a carico.
Passa da 200 a 400 euro il tetto massimo della detrazione sull’imposta municipale unica dovuta per gli immobili destinati a prima casa di abitazione. Il bonus di 200 euro, inizialmente previsto, viene maggiorato di 50 euro per ogni figlio di età non superiore a 26 anni residente e abitualmente dimorante nell’unità immobiliare adibita a prima abitazione.
L’agevolazione per le famiglie ha dovuto scontrarsi col nodo delle risorse in base al quale un abbassamento delle aliquote dell’imposta deve essere compensato attingendo da fondi destinati ad altri capitoli di spesa.
Già durante l’esame del testo che da oggi è in Aula e verrà approvsta domani, per migliorare il settore delle politiche abitative, la Commissione Ambiente aveva proposto di eliminare la diseguale tassazione per Ires, Irap e Imu, che colpisce gli alloggi popolari di proprietà degli Iacp rispetto agli stessi alloggi popolari di proprietà degli enti locali.
Tra gli spunti di riflessione forniti dalla Commissione Ambiente spiccavano anche la possibilità di esentare gli Iacp dall’Imu, così come accadeva per l’Ici, e il suggerimento sulla riduzione dell’Imu per gli immobili locati.
Ricordiamo che la reintroduzione dell’Ici, nella versione aggiornata Imu, sulla prima casa è stata prevista dalla manovra Salva Italia proprio per esigenze di rientro economico e diminuzione dell’indebitamento.
Con lo stesso obiettivo sono state predisposte anche le altre modifiche al sistema di imposizione gravante sulla casa, come la rivalutazione del valore catastale, studiata per determinare un aumento della base imponibile.
Il decreto Salva Italia, approvato il 6 dicembre scorso, ha infatti deciso l’entrata in vigore anticipata dell’Imu, l’imposta municipale unica prevista dal decreto sul federalismo fiscale per sostituire l’Ici.
Dal primo gennaio 2012 il tributo dovrà essere pagato anche sulla prima casa con un’aliquota dello 0,4%. I Comuni possono prevedere aggiustamenti in aumento o diminuzione fino allo 0,2%. L'aliquota sulle seconde case e sugli edifici a destinazione diversa da quella residenziale, è stata fissata invece allo 0,76%, con un margine di manovra dei Comuni dello 0,3%.
L’introduzione dell’imposta è accompagnata dalla rivalutazione dei valori catastali. La base imponibile in base alla quale determinare il tributo aumenta del 60% circa.
14 Dicembre 2011