Qualche giorno fa, a gettare nel panico le aziende e i professionisti del fotovoltaico sono state alcune bozze di un fantomatico quinto Conto Energia. Uno dei files circolati, un pdf su carta intestata del Ministero dello Sviluppo Economico, è risultato essere stato creato da un dipendente dell’Enel.
Interpellato sull’accaduto, il Ministero ha fatto sapere che “la notizia circolata su alcuni organi di stampa, secondo cui Enel avrebbe inviato al Mise una bozza di decreto relativa agli incentivi per il fotovoltaico è, ovviamente, del tutto infondata”. Anche l’Enel ha affermato di non aver mai contribuito alla stesura di nessuna bozza.
Ma gli operatori delle rinnovabili si sono allarmati, anche perché la bozza prefigurerebbe una drastica riduzione degli incentivi al fotovoltaico ed uno stop del quarto Conto Energia anticipato dal dicembre 2016 al giugno 2012. Oltre ad evidenziare un metodo di regolamentazione, da parte del Governo, che esclude totalmente le imprese e le associazioni del settore.
A lanciare un nuovo allarme è ora il Kyoto Club (organizzazione non profit costituita da imprese, enti, associazioni e amministrazioni locali impegnati nel raggiungimento degli obiettivi assunti con il Protocollo di Kyoto), secondo cui “fonti ministeriali fanno intendere che per le fonti rinnovabili in Italia arriveranno tempi durissimi, visto che si sta decidendo di mettere pesantemente mano agli incentivi e ostacolare la modalità di accesso ad essi”.
Oltre a condannare la gravità della diffusione di bozze di matrice non ministeriale del quinto Conto Energia fotovoltaico, il Kyoto Clubteme che i contenuti di tali bozze possano essere non dissimili da quanto i Ministeri competenti si apprestano ad annuciare. E afferma che, oltre al fotovoltaico, anche per le altre fonti rinnovabili e l’efficienza energetica si preannunciano interventi tali da affossare un intero comparto che il Governo vorrebbe contingentato su livelli annuali molto bassi. Se passassero queste posizioni - ammonisce il Kyoto Club - anche la credibilità del sistema Paese subirebbe un duro colpo.
L’altra questione riguarda il metodo adottato dal Governo: riscontrata l’assoluta assenza di un confronto con le associazioni di categoria, il Kyoto Club chiede che il Governo incontri quanto prima gli operatori per un confronto aperto e responsabile sugli incentivi e sullo sviluppo di medio-lungo periodo di questo settore.
Un settore - continua il Kyoto Club - ormai costituito da migliaia di imprese, spesso con personale giovane e dinamico, che hanno investito ingenti risorse e che intendono farlo anche nei prossimi anni. Non coinvolgerlo - aggiunge - rappresenterebbe un duro colpo per un settore vitale del Paese, una battuta d’arresto per le strategie energetiche italiane mentre tutta l’Europa sta rapidamente virando verso le energie verdi.
Infine, Kyoto Club chiede a tutte le associazioni delle rinnovabili elettriche e termiche e dell’efficienza energetica di organizzarsi in un tavolo di lavoro comune per confrontarsi con il Governo, secondo un approccio che metta da parte interessi particolari e che punti a dare forza e fiducia a questo comparto strategico della green economy.
28 Marzo 2012