Il quotidiano francese Liberation ha pubblicato un’analisi dettagliata del debito accumulato da 5.500 enti locali transalpini che hanno sottoscritto prestiti tossici con l’istituto di credito Dexia crédit local (DCL) nel periodo compreso tra il 1995 ed il 2009.
Secondo il giornale, che dichiara di aver ricevuto un documento confidenziale da fonti interne alla banca, il costo in più che le amministrazioni sono chiamate a pagare è arrivato alla cifra di 3,9 miliardi di euro. Il titolo del servizio, in questo senso, è eloquente: «L’istituto che ha rovinato 5 mila comuni». In particolare, spicca il caso della città di Antibes, in Costa Azzurra, che ha ricevuto in prestito 60 milioni di euro, ed ora si trova a dover restituire 21 milioni oltre a tale somma. Similmente, il dipartimento della Loira deve rimborsare 22 milioni per un prestito tossico da 96 milioni.
Da parte sua, Dexia ha preferito non commentare la notizia, sebbene un suo portavoce abbia dichiarato che il gruppo dirigente della banca non esclude di impegnarsi in «tutte le azioni appropriate per garantire gli interessi nostri e della nostra clientela».
Ottobre 2011