Valanga di novità in arrivo per il Codice della strada: il comitato ristretto della commissione Trasporti della Camera ha scritto un testo unificato di legge delega per riformare le norme della circolazione. Al di là dei tecnicismi (negli anni si sono accavallati due disegni legge, e ora la palla passa al Governo, sentito fra l’altro il parere della stessa commissione), andiamo al cuore della questione: cambierà una regola relativa alla patente a punti. Oggi, chi riceve a casa una multa col taglio di punti deve comunicare alla polizia il nome del guidatore, cui verrà tolto il punteggio: se non lo fa, gli verrà recapitata la multa supplementare di 284 euro. Ed ecco la rivoluzione: la stessa identica possibilità verrà data a chi sarà fermato dalla polizia sul posto (contestazione immediata). Quindi, o ti tagliamo i punti della patente o accetti di pagare la supermulta di 284 euro (o di un altro importo), più ovviamente la multa dell’infrazione (per esempio, il passaggio col semaforo rosso oppure il mancato allacciamento della cintura o la guida col cellulare in mano). Se e quando questa norma diverrà realtà, potranno salire gli incassi per gli enti accertatori e l’automobilista potrà salvare la propria patente.
Di base, resta e anzi viene aggravata una questione: chi ha buone disponibilità economiche potrà salvare la patente anche in caso di contestazione immediata. Invece, chi non può permettersi quell’esborso dovrà per forza subire il taglio di punti. Ci si chiede se sia una norma equa dal punto di vista sociale. D’altronde, la stessa multa supplementare di 284 euro che già esiste per chi riceve la multa a casa poneva un problema analogo, ma non identico: in questo caso, la sanzione potrebbe essere giustificata dal fatto che il proprietario della vettura ha diritto a non vedersi tagliare punti della patente per la sola colpa di aver prestato la macchina a chi non rispetta il Codice della strada.
In teoria, il prossimo Codice della strada dovrebbe essere più facile. Inoltre, ci sono misure di tutela dell’utenza vulnerabile, soprattutto nelle aree urbane, con prescrizioni comportamentali, regole di progettazione stradale e riduzione dei limiti di velocità. Verrà introdotto l’obbligo di revisione da parte degli enti proprietari dei limiti di velocità delle strade extraurbane, finalizzati alle esigenze di sicurezza della circolazione. Ci sarà la pianificazione della viabilità per incentivare la mobilità ciclistica e pedonale. Previsto un aggiornamento delle disposizioni sulla progettazione dello spazio stradale e della segnaletica attraverso il riassetto della disciplina sulla classificazione delle strade. E ancora: ecco la graduazione delle sanzioni in funzione della gravità, della reiterazione e dell'effettiva pericolosità del comportamento. Possibile anche anche la revoca della patente e l’inibizione alla guida sul territorio nazionale perpetue in caso di omicidio colposo con violazione della disciplina sulla circolazione stradale.
Nell'ambito della semplificazione delle procedure per il ricorso al prefetto si dovranno prevedere: la presentazione del ricorso esclusivamente all'organo accertatore con successiva trasmissione del ricorso, previa istruttoria, al prefetto per la decisione; l’eliminazione dell’obbligo di procedere all'audizione dell'interessato che ne abbia fatto richiesta; l’allineamento del termine per il ricorso al prefetto a quello previsto per il ricorso al giudice di pace. Di più, per ora il testo non dice. Ossia: ci si adeguerà ai 30 giorni del giudice di pace o ai 60 del prefetto?
4 giugno 2014