La novità nella bozza del Decreto Sviluppo: incentivi commisurati ai gradi-giorni delle zone climatiche
La misura è contenuta nell’articolo 47 della bozza provvisoria del DL Sviluppo che il Governo sta mettendo a punto in questi giorni.
Le tariffe incentivanti cui applicare il correttivo sono quelle fissate dai decreti attuativi del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n.387, cioè il Conto Energia per il fotovoltaico. Il correttivo perequativo verrebbe stabilito con decreto del Ministro dello Sviluppo Economico, di concerto con il Ministro dell’Ambiente.
L’obiettivo dichiarato dell’articolo è quello del raggiungimento degli obiettivi nazionali per lo sviluppo delle fonti rinnovabili e della maggiore efficienza in campo energetico. Ma nella pratica significherebbe premiare le regioni del Nord dove l’insolazione, e quindi la producibilità degli impianti, è minore, lasciando nella invariati gli incentivi al Sud; oppure mantenere le attuali tariffe incentivanti al Nord e ridurle drasticamente al Sud.
Il provvedimento sarebbe la riproposizione del taglio del 30% gli incentivi alle rinnovabili proposto nei mesi scorsi e poi non concretizzatosi.
“Sono assolutamente a favore dell’introduzione del concetto di perequazione” per il fotovoltaico, ha detto il vicepresidente del comitato energia di Confindustria, sottolineando che la stessa incentivazione su Piemonte e Sicilia non ha senso. Il calcolo - secondo Conte - andrebbe fatto sulle ore medie di insolazione.
Mentre le associazioni di categoria delle rinnovabili (Assosolare, APER e GIFI) sono stupiti per l’inserimento nella bozza di Decreto Sviluppo, di una perequazione degli incentivi per il fotovoltaico.
In una nota elencano gli eventi degli ultimi mesi: la tormentata approvazione del Quarto Conto Energia; il repentino passaggio dal Terzo al Quarto Conto Energia; le restrizioni imposte dal decreto Rinnovabili. “Non è accettabile - affermano - vedere messa ancora una volta in discussione la regolamentazione di un settore come il fotovoltaico, che occupa ormai un posto importante nel comparto energetico e nell’economia italiana”. Le associazioni chiedono ancora una volta stabilità normativa e certezza di diritto auspicate da anni senza riscontri, senza scorciatoie come il paventato condono, e sollecitano per l’ennesima volta una maggiore concertazione tra Governo e industria, ribadendo la totale apertura ad aprire un tavolo per l’elaborazione di un piano energetico nazionale di lungo periodo.
E... il governo ?
Il Sottosegretario del Ministero dello Sviluppo Economico con delega all’energia, Stefano Saglia, ha detto “secondo me non ha senso incentivare di più dove gli impianti producono meno. Non mi piace, la perequazione non la condivido”. Saglia ha poi spiegato che è in arrivo il ‘burden sharing’ cioè la fissazione delle quote obbligatorie di produzione rinnovabile a livello regionale per raggiungere la soglia del 17% prevista dalla Ue.
20 Ottobre 2011