Pasta a volontà contro la crisi: 7 settimane per 100 dollari. La catena statunitense Olive Garden, specializzata in cucina italo-americana, con oltre 800 ristoranti in tutto il mondo, ha escogitato una curiosa promozione contro la crisi: il «Never Ending Pasta Pass», ossia una tessera che permette di mangiare pasta a volontà per sette settimane al prezzo di 100 dollari. Un buon affare che si è rivelato un enorme successo. La pagina web di Olive Garden è subito andata in tilt e nel giro di 45 minuti sono stati venduti tutti e mille i pass disponibili.
Pasta alla carbonara, spaghetti alla bolognese, «pappardelle pescatore». E poi antipasti, lasagne, «fettuccine Alfredo», «ziti al forno ai cinque formaggi». Sono oltre 150 i piatti sul menù di Olive Garden. La speciale tessera «Never Ending Pasta Pass» consente di ingozzarsi allo sfinimento, per 49 giorni (da fine settembre a inizio novembre) a 100 dollari. La promozione, online da domenica sera e che è andata esaurita in pochi minuti, include anche il consumo illimitato di bevande (analcoliche), insalata e grissini. Una campagna azzeccata, rilanciata da molti siti di news e parecchio dibattuta sui social network. Anche per l’ammontare delle potenziali calorie che si assumono: 113.190, il calcolo della rivista Time.
I piatti «italiani» di Olive Garden, infatti, sono delle vere e proprie bombe caloriche, «peggio dei panini di McDonald’s», sentenzia uno studio delle università di Drexel e della Pennsylvania. I «Soffatelli» con formaggio alle erbe e pollo, una sorta di sofficini con pasta sfoglia, arrivano a 1.530 calorie. L’offerta di Olive Garden arriva in un momento assai difficile per la catena di ristoranti con sede a Orlando, Florida. Per combattere la crisi, anche le altre importanti catene di ristoranti negli Usa hanno optato per la formula «all you can eat»: TGI Friday’s, con oltre 900 ristoranti in 60 Paesi, offre «antipasti a volontà» a 10 dollari mentre Red Lobster (705 ristoranti in tutto il mondo) gli «Endless Shrimp», gamberetti quanti ne vuoi, per 15,99 dollari.
9 settembre 2014