Quanto deve restare acceso il semaforo giallo prima di diventare rosso? Un quesito cui ha risposto la Suprema Corte, cassando la sentenza del Tribunale di Lecco che aveva dichiarato che un tempo inferiore ai quattro secondi era illegittimo e aveva annullato la multa a un automobilista.
Secondo la Cassazione, invece, tre secondi costituiscono il tempo di arresto di un veicolo che proceda a una velocità non superiore ai 50 km/h. Come si legge sul sito Altalex.com, infatti, uno studio prenormativo del C.N.R. pubblicato il 10 settembre 2001 e richiamato dalla risoluzione 16 luglio 2007, n. 67906 del Ministero dei Trasporti ha stabilito in tre secondi il tempo di arresto di una vettura che procede entro i limiti di velocità cittadini e, quindi, una durata del semaforo giallo pari o superiore ai tre secondi è congrua e legittima.
Nella fattispecie, l'automobilista aveva impugnato la multa davanti al Tribunale di Lecco, dimostrando attraverso alcuni fotogrammi che il semaforo diventava rosso in poco meno di quattro secondi. Una circostanza che aveva spinto il giudice a dar ragione all'automobilista, cancellando la contravvenzione. Una disputa che, però, come detto è finita in Cassazione.
E, come detto, la Suprema Corte ha ribaltato la sentenza del Tribunale. La decisione della Cassazione si rifà alla risoluzione 16 luglio 2007, n. 67906 del Ministero dei Trasporti, la quale evidenzia come il Codice della strada non fissi una durata minima del semaforo giallo e, quindi, fissa proprio in almeno tre secondi il tempo congruo di cambio colore, basandosi – appunto – sui tempi di frenata delle vetture quando il limite di velocità non supera i 50 km/h.
19 settembre 2014