Un apparecchio in grado di tenere i conti di gas, luce, acqua tutti insieme. E perché no, rifiuti e magari anche qualche consiglio ritagliato su misura per l’uso più razionale dell’energia. Ma il futuro prossimo, che scatta già dalle prossime settimane, sarà comunque sufficientemente rivoluzionario per tutte le famiglie e i consumatori italiani: si partirà dalla nuova «bolletta 2.0», che sostituirà le sette-otto spesso incomprensibili e pesanti pagine alle quali gli italiani sono stati abituati fino ad oggi, con un solo, sintetico e possibilmente chiaro foglio in formato A4, che conterrà tutto l’essenziale (anagrafiche, spesa e dati per poter cambiare operatore) in una o due facciate.
In parallelo si metteranno in movimento altri «cantieri»: quello per avviare comunque l’installazione nelle abitazioni dei contatori «intelligenti» per il gas (i «cugini» di quelli per l’elettricità già installati); un altro per riformare la tariffa sui servizi di rete in vigore dagli anni ’70, in modo da incentivare l’utilizzo di tecnologie efficienti come le cosiddette «pompe di calore» al posto delle tradizionali caldaie (e si parla anche delle cucine a induzione); infine la nuova tariffa per l’acqua, passata forse sotto silenzio, ma scattata dal primo gennaio scorso. Sono già due anni che l’Autorità per l’energia ha anche la competenza sull’acqua. Ora, con il nuovo sistema tariffario, l’obiettivo di contenere gli sprechi e di rilanciare gli investimenti per rimettere in sesto una rete conciata male, sembra essere a portata. Non che negli ultimi tre anni trascorsi dall’insediamento per l’attuale Autorità il lavoro non sia mancato. L’ultimo sforzo ha riguardato dodici mesi fa la riforma della materia prima gas, che sganciando il prezzo da quello del petrolio e legandolo all’andamento dei mercati «spot» ha fatto scendere nel 2013 le bollette dell’8%. «Quando ci siamo insediati – afferma il presidente dell’Autorità Guido Bortoni – abbiamo deciso di aprire una stagione di grandi e piccole riforme. Le maggiori, come quella gas, fanno parlare molto di sé, ma anche le tante piccole fanno il rumore di una foresta che cresce».
L’attenzione rimane alta su diversi altri fronti, e non potrebbe essere altrimenti. Per le imprese e per i consumatori italiani i prezzi dell’energia continuano a rimanere drammaticamente alti, soprattutto nel paragone europeo. Un differenziale che gioca contro le prospettive di rilancio dell’economia, soprattutto nel confronto con i «competitors». Nell’ambito delle sue attribuzioni anche il regolatore-Autorità è ben conscio del problema, che riguarda, tra l’altro, temi e questioni sensibili, come l’integrazione delle fonti rinnovabili nel sistema e la revisione dei cosiddetti «oneri di sistema», cioè di tutte quelle voci «parafiscali» che appesantiscono la bolletta e che sono cresciute ben oltre le attese (oltre agli incentivi alle fonti rinnovabili anche gli sconti per le imprese energivore o i costi dello smantellamento del «vecchio» nucleare). Non è un mistero che la crescita della componente fiscale nelle bollette abbia come effetto quello di ridurre lo spazio lasciato alla concorrenza sul mercato tra le diverse aziende fornitrici di gas e elettricità. Uno spiraglio però si sta aprendo, visto che l’Autorità ha inserito nel suo programma anche questa riforma. Un obiettivo da raggiungere a tappe entro il 2016. «Che l’incremento degli oneri sia per noi un elemento di forte preoccupazione – dice Bortoni – lo diciamo da tempo. Ma per fare queste riforme ci vuole coraggio da parte di tutti, istituzioni e operatori. Se si vuole una vera riduzione dei prezzi dell’energia le posizioni di rendita vanno abbandonate da tutte le parti, dando prova di responsabilità». Va da sé che agli occhi dei consumatori l’iniziativa più evidente sarà quella della nuova bolletta, che dopo un lungo confronto dovrebbe essere più vicina al modello Usa piuttosto che ad altri europei come quello francese o tedesco.
3 marzo 2014