La recessione finirà nel 2013, ma gli strascichi della crisi economica si sentiranno per tutto l'anno prossimo: se l'economia tornerà a crescere (+0,7% secondo le stime dell'Istat), la disoccupazione non accennerà a diminuire, anzi aumenterà fino al 12,3%. Sono le previsioni macroeconomiche dell'istituto nazionale di Statistica secondo cui alla fine del 2013 il Pil calerà dell'1,4%, mentre l'anno prossimo - con il traino della domanda interna - crescerà dello 0,7%. Per quanto riguarda il mercato del lavoro, invece, continueranno a manifestarsi "segnali di debolezza" con un "rilevante" incremento del tasso di disoccupazione all'11,9% (+1,2 punti percentuali rispetto al 2012) fino a raggiungere il 12,3% l'anno prossimo.
Numeri, quelli dell'Istat, che divergono, non poco, dalle previsione del governo e che - soprattutto - mostrano un quadro più fosco di quello dipinto dalla Ue.
Secondo le ultime stime dell'esecutivo, infatti, il Pil dovrebbe calare dell'1,3% quest'anno (in linea con con la Ue, mentre per Moody's scenderà dell'1,8%), ma crescere dell'1,3% nel 2014 (le previsioni di Bruxelles sono invece le stesse dell'Istat).
Sul fronte del lavoro il divario resta ampio: per Palazzo Chigi il tasso dovrebbe muoversi dall'11,6% di quest'anno all'11,8% del prossimo, mentre per la Ue salirà dall'11,8% al 12,2%.
Analizzando le differenze tra l'attuale quadro di previsione e quello presentato dall'Istat a novembre 2012, il tasso di crescita del Pil italiano è stato rivisto al ribasso per nove decimi di punto nel 2013.Tale differenza è in parte dovuta alle nuove ipotesi sul commercio mondiale e alla revisione delle serie di contabilità nazionale e per la parte restante a una contrazione maggiore di quanto inizialmente atteso dei consumi privati.
Nel complesso, precisa l'Istituto, le previsioni attuali rientrano all'interno dell'intervallo di confidenza delle previsioni presentate a novembre 2012.
A condizionare l'economia sarà soprattutto il calo della spesa delle famiglie che a causa della contrazione dei redditi disponibili, quest'anno, diminuirà dell'1,6% con un moderato aumento dello 0,4% l'anno prossimo.
"Il pagamento dei debiti delle amministrazioni pubbliche verso i creditori privati può avere moderati effetti espansivi nel 2014". Lo afferma l'Istat nelle Prospettive per l'economia italiana nel 2013-2014, aggiungendo che "in particolare, l'immissione di liquidità nel sistema economico, potrebbe sostenere consumi e investimenti privati, contribuendo a migliorare le aspettative di famiglie e imprese sulle loro condizioni economiche".
6 maggio 2014