La nascita del web viene fatta risalire convenzionalmente infatti alla proposta depositata il 12 marzo 1989 al Cern da un professore inglese allora sconosciuto, Tim Berners-Lee. Fu lui a sviluppare WorldWideWeb, il primo programma di navigazione, quello che diede poi il nome alla rete in quanto tale, insieme a un ingegnere belga e a uno studente. E oggi, nell'occasione del 25 anni, Berners-Lee propone una "Magna Carta" per il web. Sotto attacco da parte di governi e corporation, con la necessità di un documento universale che ne protegga l'apertura a tutti e la neutralità. "Il web dovrebbe essere accessibile a tutti, da ogni dispositivo, e deve poter essere uno strumento attraverso cui l'essere umano possa esprimere il suo potenziale e garantire la propria dignità e diritti civili".
In realtà Internet, nata prima come rete militare e poi come risorsa accademica, esisteva in forme via via più evolute fin dagli anni '60. Il Tcp/Ip, il protocollo fondamentale che tuttora permette lo scambio di informazioni tra i computer in rete, era uno standard già dai primi anni '80. Esistevano molti server di documentazione online per i ricercatori. C'erano vari sistemi per consultare questi archivi (come Gopher o il Nntp, il Network News Transfer Protocol), alcuni già relativamente evoluti, con la gestione di titoli grandi e testi piccoli e riferimenti incrociati tra le fonti.
"Creare il web - spiegò lo stesso Berners-Lee in un'intervista del 2007 - fu un atto di disperazione, perché la situazione era molto difficile al Cern. Gran parte della tecnologia implicava il web". L'ipertesto e la rete, disse, c'erano già: "Tutto era già stato sviluppato. Io misi solo tutti questi elementi insieme. Era il passaggio successivo, quello della generalizzazione. Andammo a un livello superiore di astrazione e pensammo a tutti i sistemi di documentazione come componenti di un sistema immaginario più grande".
Fu Berners-Lee a creare l'Uniform Resource Locator (Individuatore di risorsa uniforme), universalmente noto oggi come Url, cioè la struttura dell'indirizzo delle pagine web, il protocollo Hypertext Transfer Protocol (il protocollo di trasferimento dell'ipertesto) a cui fa riferimento quell'http che c'è davanti a tutti gli indirizzi, e i primi standard html (Hypertext Markup Language), il linguaggio di base nel quale sono scritte le pagine web. Venticinque anni dopo, l'infrastruttura della Rete è rimasta sostanzialmente la stessa. Ma ora è uno strumento di comunicazione di massa, utilizzato non solo attraverso i grandi mainframe e i personal computer, ma come veicolo di scambio di dati e informazioni di ogni tipo attraverso i dispositivi mobili. Una vera e propria risorsa sociale, immaginare la nostra vita oggi senza internet è impossibile.
Berners-Lee è il fondatore nonché attualmente ancora il direttore del w3c, World Wide Web Consortium, un consorzio di 351 tra aziende e organizzazioni attive nello sviluppo di tecnologie per internet, che si occupa di definire gli standard della rete. Inoltre fa ricerca presso il laboratorio di intelligenza artificiale del Mit di Boston dedicando le sue energie in particolare al Centro per l'intelligenza collettiva. Per lui il viaggio insomma è appena cominciato.
11 marzo 2014