Negli ultimi 5 anni le costruzioni in legno in Italia hanno ampliato notevolmente la loro quota di mercato, pur in uno scenario che dal 2008 vede un’ininterrotta contrazione degli investimenti in edilizia.
A dare un ulteriore impulso alla riscoperta di questo materiale naturale, impiegato nel settore delle costruzioni sin dall’antichità, è stata la visibilità ottenuta dalle costruzioni in legno dopo il successo della ricostruzione post-terremoto in Abruzzo.
Dal 2009 il legno è stato utilizzato in oltre il 70% delle nuove costruzioni edificate nella regione Abruzzo, anche in virtù del suo buon comportamento in caso di sisma (è dimostrato che una casa di legno di sette piani resiste ai sismi), ma soprattutto per i veloci tempi di cantiere.
Il legno, impiegato sino a pochi anni fa in prevalenza per la costruzione di tetti, torna a pieno titolo tra i materiali strutturali per eccellenza e, grazie alle nuove tecnologie messe a punto dagli istituti di ricerca sul legno, si declina in solai e pareti, formando l’intera struttura portante dell’edificio.
Per comprendere meglio questo fenomeno l’associazione promolegno, in collaborazione con Assolegno, ha commissionato allo studio Paolo Gardino Consulting di Genova la ricerca di mercato “Il mercato italiano delle case in legno nel 2010. In sintesi dallo studio sono emersi elementi molto interessanti e lusinghieri per quanto riguarda il presente e soprattutto rosee prospettive per il futuro.
Sono state intervistate circa 200 aziende del settore e oltre 400 progettisti, con lo scopo di analizzare la situazione nel 2010 e individuare i trend per i prossimi cinque anni.
Nel 2005 si stimava che le costruzioni in legno in Italia fossero circa 1.000, oggi questa cifra è quintuplicata.
Le abitazioni in legno edificate in Italia nel 2010 (escludendo le costruzioni dell’Abruzzo, che possono essere considerate un’eccezione) sono state più di 5.000.
L’attuale quota di mercato delle abitazioni residenziali in legno in Italia è del 2,8%, quella degli edifici dell’8,5%: ogni 12 edifici costruiti in Italia, uno è realizzato in legno. Si tratta ancora di una nicchia di mercato, che però cresce sensibilmente e molto più velocemente rispetto alle tipologie costruttive che impiegano altri materiali.
Nell’anno 2010, l’82% degli edifici in legno presenti in Italia è rappresentato da case unifamiliari, il 9% da edifici bifamiliari e il restante 9% da edifici plurifamiliari.
Il 71% degli edifici in legno è localizzato nel nord Italia (prevalentemente nel nord-est).
Nel centro Italia si trovano il 22% delle costruzioni in legno e nel sud e nelle isole solo il 7%, sebbene il legno presenti delle performance molto interessanti anche nel clima mediterraneo.
Per quanto riguarda i sistemi costruttivi impiegati in Italia nel 2010 (a prescindere dall’emergenza Abruzzo), nel 44% dei casi si tratta di costruzioni a telaio, ossia con un’ossatura portante composta da montanti di legno, rivestita con pannelli sottili con funzione strutturale e materiali isolanti. La nuova tecnologia dei pannelli di legno massiccio a strati incrociati XLAM, ovvero la moderna costruzione massiccia in legno, ha raggiunto in pochi anni il 33% del mercato, mentre la tecnica blockhaus (elementi lineari disposti orizzontalmente a formare le pareti) è ancora utilizzata nel 14% dei casi, insieme ad altre tecniche miste (9%).
Il legno utilizzato per la maggior parte è l'abete, un legno di conifera tenero e particolarmente diffuso nelle foreste europee, subito seguito da larice e pino.
I risultati dello studio fanno concretamente e correttamente ritenere che entro l’anno 2015 le abitazioni residenziali in legno aumenteranno di un ulteriore 50%, se eventi esterni come una crisi del debito, programmi di risparmio della pubblica amministrazione o crisi della liquidità di aziende e consumatori non ne freneranno lo sviluppo. Un trend estremamente positivo si registra anche nel settore degli edifici non residenziali (edilizia scolastica, edifici sanitari, uffici, edilizia alberghiera…) che potrebbero registrare aumenti del 70% nei prossimi cinque anni.
La normativa italiana per le costruzioni, entrata in vigore nel 2009, contiene tutte le indicazioni tecniche necessarie alla realizzazione di ogni edificio o struttura di legno. Per gli edifici in legno con un numero di piani elevato la legislazione italiana prevede ancora delle procedure di autorizzazione particolari, che richiedono uno sforzo supplementare da parte dei progettisti. Nonostante ciò i diversi attori del settore - industria del legno, imprese di costruzione, progettisti e imprenditori - dimostrano con progetti in fase di studio o di realizzazione un notevole interesse proprio in questo settore, lasciando presagire un futuro di sicuro successo.
Il legno multipiano finalmente si sta affermando anche nel contesto urbano. In Italia, nelle zone urbane e suburbane, gli spazi edificabili scarseggiano ed è quindi utile costruire in verticale.
In altri paesi europei i primi edifici con struttura in legno di 6, 7 e 9 piani vengono edificati nel centro di città come Londra e Berlino. Ma è anche possibile “densificare” lo spazio riconvertendo il patrimonio edilizio italiano grazie ad ampliamenti e sopraelevazioni, settori molto interessanti per il legno che, essendo duttile e leggero, può essere impiegato per questo tipo di interventi.
Tutte queste stime positive di cui si è fatto cenno non devono far dimenticare che per raggiungere il pieno successo è necessario ancora molto lavoro.
È ad esempio necessario diffondere maggiormente le competenze sulle costruzioni in legno presso i progettisti, che devono essere in grado di proporre al cliente un progetto di qualità ineccepibile e in tutto e per tutto corrispondente alle esigenze attuali e future. Occorre inoltre che le aziende del settore costruiscano secondo criteri di eccellenza, per esaltare al meglio le caratteristiche e le prestazioni che questo materiale offre.
17 Ottobre 2011