La BdB, associazione che rappresenta gli interessi dei banchieri tedeschi, ha immediatamente reagito alla proposta di chiedere agli istituti di credito di dividere le proprie attività retail da quelle di investment banking. E lo ha fatto con un secco “no”: «Le due aree di business sono difficilmente distinguibili l’una dall’altra - ha spiegato la BdB in un comunicato diffuso via e-mail - e occorre considerare che anche le casse di risparmio e le banche cooperative offrono servizi di investment banking ai loro clienti. Si tratta di strumenti indispensabili per le compagnie finanziarie».
La discussione all’interno della prima economia europea è nata dalle dichiarazioni di Sigmar Gabriel, leader del partito social-democratico (Spd), che in un’intervista concessa al magazine Spiegel ha spiegato che le banche che non dividono le proprie attività non dovrebbero ricevere aiuti economici da parte dello Stato. Una proposta in linea con quella che, in forma ufficiale, è stata avanzata recentemente dalla Commissione Vickers nel Regno Unito. E che era in vigore anche negli Stati Uniti fino alla fine degli anni 90.
«Anche senza separare i business di banche d’affari e banche tradizionali, grazie a misure appropriate si possono combattere le storture che in alcuni casi presenta l’investment banking», ha concluso la BdB.
20 Ottobre 2011