Proseguono le trattative tra Stati Uniti e Svizzera. L’obiettivo di Washington rimane quello di scardinare il segreto bancario della nazione alpina, per riuscire a stanare le migliaia di contribuenti americani che hanno nascosto i propri capitali nelle banche elvetiche. L’ultima risposta da parte di Berna è stata riferita ieri dall’agenzia Reuters: si vuole proporre di trovare un accordo su base monetaria, salvaguardando, in tal modo i nominativi dei clienti degli istituti di credito.
Miliardi in cambio del mantenimento dell’ombrello costituito dalla segretezza, dunque. Difficile però che gli Usa possano decidere di accettare, visto che nella vicenda che ad esempio ha visto protagonista UBS il governo di Barack Obama non ha indietreggiato di un passo, imponendo la trasmissione dei dati relativi a migliaia di presunti evasori. La Svizzera, però, stavolta ha avrebbe alzato notevolmente l’offerta: secondo fonti anonime citate dalla Reuters il “patteggiamento” potrebbe raggiungere i 10 miliardi di dollari. A patto però che si “sanino” in tal modo le posizioni di 11 banche, tra le quali figurano Credit Suisse e HSBC.
La prima reazione da parte del dipartimento americano per la Giustizia risulta all’insegna dello scetticismo, e dunque in linea con le aspettative.
7 Novembre 2011