Oggi tutto il mondo dell’automotive si ferma a celebrare l’ultima, incredibile, maestosa, sportiva V12 della casa del Cavallino. A Maranello la definiscono “la capostipite della nuova generazione delle Ferrari 12 cilindri”. Ed effettivamente si tratta di una hypercar dalle performance strabilianti, senza precedenti per il costruttore italiano, dotata di un nuovo propulsore dalla potenza estrema di 740 CV e di un’aerodinamica ancora più innovativa e sofisticata.
Più che il nuovo punto di riferimento della sua categoria, si tratta senza dubbio di un’ennesima pietra miliare nella storia dell’automobilismo e certamente di una delle migliori realizzazioni Ferrari dell’ultimo ventennio; e “costituisce la più avanzata frontiera delle vetture sportive a motore anteriore-centrale” come, a ragione, indica la Scuderia italiana.
Design ed interni: perfetta sintesi fra la sportività della 458 Italia e l’eleganza della FF
Ideata dal Centro Stile Ferrari e da Pininfarina, impreziosita dal nuovo colore Rosso Berlinetta triplo strato, l’auto sembra far propria tutta la cattiveria espressa nel design dell’atletica 458 Italia: con essa condivide il frontale “da squalo”, che sembra poter rendere cortissimo anche il più lungo dei rettilinei. La grande bocca anteriore è più angolata e generosa rispetto a quella della FF. Il cofano motore mantiene la sinuosità della 599 GTB, andandosi tuttavia a configurare come uno dei principali componenti dell’aerodinamica del mezzo.
La fiancata conserva un aspetto slanciato ed elegante, in cui spicca la muscolosità dei passaruota ed suo fine andamento: sembra essere stata modellata dai flussi dell’aria uscenti dalla porzione immediatamente posteriore al passaruota anteriore. Rimane il pregiato andamento della vetratura laterale, che sottende un padiglione che si incurva deliziosamente fino a sparire appoggiandosi sulla coda. Quasi rivoluzionario il posteriore, dove la funzione aerodinamica diventa, come non mai, fattore determinante nello stile dell’auto: qui di familiare ci sono solo i gruppi ottici rotondi. Per il resto è come trovarsi di fronte ad una riconcezione delle forme che finisce per identificarle inconfondibilmente come appartenenti al genoma delle Rosse.
All’interno suona la stessa sinfonia composta dalle note tese e schiette della 458 Italia e da quelle morbide e calde della FF: l’abitacolo possiede un’impostazione concepita per rendere più che mai intima l’interazione uomo-macchina. I comandi , essenziali nella loro sofisticazione, sono tutti ideati per essere interrogati a colpo d’occhio ed azionati istintivamente. Al passeggero rimane solo il sottile display sopra il cassetto portaoggetti, per rendersi conto delle velocità che si toccano, ed il piacere di una finitura d’eccezione, con bocchette d’aerazione dal design moderno ma con gradevoli note “aeronautiche”, realizzate in carbonio e lega di alluminio.
Telaio: più compatto e leggero per un handling da puro sangue
L’architettura transaxle, con motore anteriore centrale e cambio in blocco col differenziale all’assale posteriore, conferisce alla F12berlinetta un bilanciamento esemplare delle masse, col 54% di esse che gravano al posteriore. Il passo è stato ridotto, motore, plancia e sedili sono stati abbassati, il nuovo layout delle sospensioni e del cambio ha permesso di contenere le dimensioni del posteriore, ora più raccolto e proporzionato. Il target è stato quello di ottenere una vettura compatta con il baricentro basso e arretrato.
Il centro Scaglietti sulle lavorazioni dell’alluminio ha realizzato un nuovo telaio spaceframe ed una scocca rivoluzionaria: sono servite 12 differenti leghe di alluminio di cui alcune mai usate nell’automobilismo, con diverse tecnologie di realizzazione, assemblaggio e giunzione dei componenti. Tutto ciò ha portato a una rigidità torsionale più alta del 20% rispetto alla V12 uscente, riducendo però il peso a 1525 kg: -70 kg rispetto alla 599 GTB, per uno sbalorditivo rapporto peso potenza di 2,1 kg/CV.
Motore e cambio: accoppiata perfetta fra potenza ed efficienza per prestazioni da brivido
Il motore V12 a 65°di 6.262 cc raggiunge valori di potenza e coppia massima da primato ed è capace di regimi di rotazione stellari: 740 CV (118 CV/Litro la potenza specifica) e mostruosi 690 Nm di coppia motrice. L’80% di quest’ultima è disponibile già a 2500 giri per una spinta inesauribile fino a limitatore, posto a quota 8700 giri. Il motore è abbinato al cambio “F1″ a doppia frizione, dotato di rapporti ravvicinati sviluppati specificatamente per le prestazioni della F12berlinetta. I consumi sono stati ridotti del 30% rispetto alla 599 GTB, mentre le emissioni di CO2 sono calate a 350 gr/km: un risultato ottenuto grazie all’iniezione diretta del carburante, all’avanzatissima aerodinamica, agli pneumatici di nuova concezione ed al peso più contenuto.
Aerodinamica d’eccezione: la rivoluzione è nel cofano motore
L’enorme studio aerodinamico fatto attorno alla nuova F12berlinetta, è quantificabile in due cifre, tanto sintetiche quanto esplicative: il carico verticale aumenta del 76% (123 chili a 200 km/h), mentre la resistenza all’avanzamento è stata sensibilmente ridotta, con un Cx pari a solo 0,299.
Risultati ottenuti mediante una forte integrazione con i contenuti stilistici del mezzo e mediante l’introduzione di una soluzione fortemente innovativa come l’Aero Bridge: esso sfrutta per la prima volta il cofano motore nella generazione della deportanza, deviando i flussi dalla parte superiore della vettura alla fiancata, con benefiche interazioni anche sulla scia delle ruote.
L’efficienza aerodinamica è stata poi ottimizzata con l’utilizzo dell’Active Brake Cooling, ovvero delle portelle di raffreddamento delle prese aria freni che si aprono solo se richiesto in funzione delle temperature.
Freni instancabili ed assetto magnetoreologico per prestazioni che lasciano a bocca aperta
L’ultima nata nella casa del Cavallino Rampante è in grado di accelerare da 0-100 km/h in 3,1 secondi, da 0 a 200 km/h in 8,5. E se questi numeri non vi hanno fatto saltare sulla sedia, forse potrebbe farlo sapere che la F12berlinetta gira a Fiorano nel tempo di 1’23’’, più rapidamente di qualsiasi altra Ferrari stradale.
La frenata è affidata ai più recenti sviluppi dell’impianto frenante carboceramico (CCM3); l’assetto si affida invece alle sospensioni magnetoreologiche “Evoluzione” (SCM-E). Non mancano le ultime generazioni dei controlli elettronici di dinamica veicolo E-diff, ESC, F1-Trac, e ABS prestazionale.
29 Febbraio 2012