Il gruppo automobilistico tedesco, Daimler, sta richiamando al lavoro un numero crescente di dipendenti pensionati dopo aver accertato la mancanza di know-how su temi specifici come l’informatica e le missioni all’estero. Come annunciato dal capo del personale di Daimler, Wilfried Porth, il Gruppo ha richiamato al lavoro già 100 pensionati nel 2013 e ha creato l’anno scorso un ‘pool di senior’ al quale i pensionati possono registrarsi, elencando le proprie competenze, capacità ed esperienze specifiche e il cui numero di iscritti è già salito a 390.
Uno dei casi in cui si è reso necessario l’uso di dipendenti già pensionati è stato il passaggio a un nuovo sistema informatico: «Non avevamo in pratica più nessuno che capiva quello specifico linguaggio informatico», ma anche il varo di nuovi modelli. «Non ci sono in tutte le controllate persone che hanno già organizzato molti lanci», osserva sempre Porth, o l’invio in missione in Paesi come la Cina. Daimler non è l’unica ‘big’ tedesca che da qualche tempo fa ricorso ai pensionati per colmare carenze di know-how: come riporta la stampa tedesca, anche Bosch (tecnologia) e Otto Group (retail, vendite per corrispondenza) lo fanno ma, a differenza di queste due società, Daimler non orienta la remunerazione dei ‘senior’ al precedente salario ma piuttosto a compensi giornalieri personalizzati: «Lo facciamo consapevolmente - dice Porth - non si possono confrontare mansioni dirigenziali con attività di consulenza». Il ‘pool di espertì composto da pensionati è, comunque, per ora un regno quasi completamente maschile: infatti, c’è soltanto una donna ogni dieci iscritti.
16 maggio 2014