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NOTIZIE

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Consiglio dei Ministri: riforma del lavoro approvata il 23 marzo 2012
Lavoro: il testo della riforma approvato dal Consiglio dei Ministri - Altri provvedimenti

Flessibilità, tutela dei lavoratori nel caso di licenziamento illegittimo, coperture assicurative e fondi di solidarietà.
Sono questi i punti principali toccati dal disegno di legge di riforma del mercato del lavoro approvato dal Consiglio dei Ministri del 23 marzo 2012.
In particolare, i principali cambiamenti riguarderanno:
distribuzione più equa delle tutele dell’impiego, contenendo i margini di flessibilità progressivamente introdotti negli ultimi vent’anni e adeguando all’attuale contesto economico la disciplina del licenziamento individuale;
ammortizzatori sociali: assetto più efficiente, coerente ed equo;
elementi di premialità per l’instaurazione di rapporti di lavoro più stabili;
contrasto più incisivo agli usi elusivi degli obblighi contributivi e fiscali degli istituti contrattuali.
Per ottenere questi risultati il ddl individua 6 macro-aree di intervento:
istituti contrattuali esistenti: se ne preservano gli usi virtuosi limitando quelli impropri; l’apprendistato diviene il “trampolino di lancio” verso la maturazione professionale dei lavoratori (valore formativo), con l'introduzione di un meccanismo che collega l’assunzione di nuovi apprendisti al fatto di averne stabilizzati una certa percentuale nell’ultimo triennio (50%) e la previsione di una durata minima di sei mesi (ferma restando la possibilità di durate inferiori per attività stagionali); infine, si innalza il rapporto tra apprendisti e lavoratori qualificati dall’attuale 1/1 a 3/2;
licenziamento illegittimo: con la riforma si riduce l’incertezza che circonda gli esiti dei procedimenti eventualmente avviati a fronte del licenziamento. Si prevede che il diritto alla reintegrazione nel posto del lavoro debba essere disposto dal giudice nel caso di licenziamenti discriminatori o in alcuni casi di infondatezza del licenziamento disciplinare; negli altri casi, tra cui il licenziamento per motivi economici, il datore di lavoro può essere condannato solo al pagamento di un’indennità; è prevista, infine, l’introduzione di un rito procedurale abbreviato per le controversie in materia di licenziamenti, che ridurrà ulteriormente i costi indiretti del licenziamento;
Fondo di solidarietà per la tutela dei lavoratori nei settori non coperti da Cassa Integrazione Straordinaria: la riforma prevede la salvaguardia e l’estensione della Cassa integrazione guadagni, offrendo un’integrazione salariale in caso di riduzione dell’orario di lavoro durante una congiuntura sfavorevole, consentendo di adeguare rapidamente l’orario di lavoro al calo di domanda, preservando però i singoli rapporti di lavoro e il loro contenuto di professionalità e di investimento. Allo stesso tempo, si potenzia l’istituto dell’assicurazione contro la disoccupazione estendendone l’accesso ai più giovani, a coloro che sono da poco entrati nel mercato del lavoro e alle tipologie d’impiego attualmente escluse (ad esempio quella degli apprendisti);
tutela dei lavoratori anziani: è prevista la facoltà per le aziende di stipulare accordi con i sindacati maggiormente rappresentativi, finalizzati a incentivare l’esodo dei lavoratori anziani;
equità di genere: introduzione (a favore di tutti i lavoratori, per quanto il fenomeno riguardi prevalentemente le lavoratrici) di norme di contrasto alla pratica delle cosiddette “dimissioni in bianco”, con modalità semplificate e senza oneri per il datore di lavoro e il lavoratore; rafforzamento (con l’estensione sino a tre anni di età del bambino) del regime della convalida delle dimissioni rese dalle lavoratrici madri; introduzione del congedo di paternità obbligatorio; approvazione del regolamento che definisce termini e modalità di attuazione della disciplina delle cd “quote rosa” alle società controllate da pubbliche amministrazioni;
politiche attive e servizi per l’impiego: attivazione del soggetto che cerca lavoro, in quanto mai occupato, espulso o soprattutto beneficiario di ammortizzatori sociali, al fine di incentivarne la ricerca attiva di una nuova occupazione; qualificazione professionale dei giovani che entrano nel mercato del lavoro; formazione nel continuo dei lavoratori; riqualificazione di coloro che sono espulsi, per un loro efficace e tempestivo ricollocamento; collocamento di soggetti in difficile condizione rispetto alla loro occupabilità. Si creano inoltre, attraverso le politiche attive, canali di convergenza tra l’offerta di lavoro (nuova o connessa a perdita del posto di lavoro) e la domanda (valutazione dei fabbisogni delle imprese e coerenza dei percorsi formativi dei lavoratori e delle professionalità disponibili), in un’ottica di facilitazione del punto di incontro tra chi offre lavoro e chi lo domanda.


Il Consiglio dei Ministri si è riunito oggi alle ore 11,35 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente del Consiglio, Mario Monti.
Segretario il Sottosegretario di Stato alla Presidenza, Antonio Catricalà.
Le misure adottate dal Consiglio dei Ministri riguardano:
a. Riforma del mercato del lavoro;
b. Liberalizzazioni
c. Modifiche alla normativa in tema di Carta dei diritti e dei doveri del detenuto e dell’internato;
d. Attuazione della direttiva comunitaria relativa all’indicazione del consumo di energia e di altre risorse dei prodotti connessi all’energia;
e. Modifiche alla normativa in tema di disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione;
f. Attuazione della riforma dell’università. Le misure approvate riguardano, in particolare: a) la revisione della normativa di principio in materia di diritto allo studio e valorizzazione dei collegi universitari legalmente riconosciuti; b) disciplina per la programmazione, il monitoraggio e la valutazione delle politiche di bilancio e di reclutamento degli atenei;
g. Nuove misure in tema di esercizio delle attività televisive a tutela dei minori;
h. Ratifica ed esecuzione di Atti internazionali: a) Trattato che istituisce il Meccanismo europeo di stabilità (MES); b) Trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance nell’Unione economica e monetaria.
i. Proroghe di stati di emergenza
j. Scioglimento di Consigli comunali
k. Delega in materia fiscale
l. Leggi regionali
m. Nomine


A. RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO
Il Consiglio dei Ministri ha approvato, salvo intese, il disegno di legge sulla riforma del mercato del lavoro. La riforma, lungamente attesa dal Paese e fortemente auspicata dall’Europa, mira a realizzare un mercato del lavoro dinamico, flessibile e inclusivo, capace cioè di contribuire alla crescita e alla creazione di occupazione di qualità, di stimolare lo sviluppo e la competitività delle imprese, oltre che di tutelare l’occupazione e l’occupabilità dei cittadini.
Tutte le informazioni relative alla riforma, alla struttura, gli obiettivi di breve e lungo periodo, oltre che all’approfondimento dei punti focali della stessa, sono contenute nel comunicato stampa allegato.


B. LIBERALIZZAZIONI
La conversione in legge del decreto sulle liberalizzazioni, approvata dal Parlamento il 22 marzo, ha fatto emergere un punto controverso, per il quale si è ritenuto necessario intervenire con alcune misure correttive.
Il decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri recepisce quindi l’ordine del giorno firmato dalle forze di maggioranza alla Camera in tema di:
- In adempimento all’ordine del giorno si prevede l’introduzione di meccanismi di monitoraggio dell’accesso al credito, con particolare riguardo alle PMI. La misura viene incontro all’esigenza avvertita nel tessuto produttivo, e in particolare da parte delle piccole e medie imprese, di rendere più efficienti le procedure di erogazione dei finanziamenti da parte delle banche. A tale scopo, si è delineato un tipo di verifica non invasiva su questa fondamentale attività bancaria, prevedendo l’istituzione di un ufficio pubblico, tecnicamente qualificato. L’osservatorio, che si avvarrà delle strutture ministeriali già esistenti, eserciterà le seguenti competenze: a) può attivarsi per richiedere, se ve ne sono gli estremi, un riesame da parte della stessa banca di sue decisioni negative; b) può formulare raccomandazioni volte a migliorare i processi di verifica del merito del credito, in relazione agli specifici contesti in cui operano le singole filiali; c) può segnalare all’Autorità per la concorrenza ipotesi di intese o pratiche concordate, se ne riscontra gli indizi.
Sono stati inoltre disciplinati il potere di richiedere informazioni alle banche e la possibilità di avvalersi della collaborazione della Banca d’Italia. Quest’ultima Istituzione partecipa di diritto all’osservatorio, a garanzia del fatto che la collaborazione possa essere proficua e che le competenze a essa riservate dalla legge non siano in alcun modo ostacolate dal nuovo organismo, con il quale anzi dovrebbe agire in piena sintonia avendo quest’ultimo compiti complementari a quelli di vigilanza prudenziale in senso stretto. L’altra amministrazione membro è il Ministero dello sviluppo economico, per evidenti ragioni connesse alle sue competenze istituzionali. L’Associazione bancaria italiana e le altre associazioni di categoria possono partecipare all’osservatorio, senza diritto di voto, con funzioni informative e di rappresentanza degli interessi.
- la nullità di clausole nei contratti bancari. La misura originaria stabiliva la nullità di tutte le clausole che prevedono commissioni a favore delle banche a fronte della concessione di linee di credito, della loro messa a disposizione, del loro mantenimento in essere, nonché del loro utilizzo. Ciò anche nel caso di sconfinamenti in assenza di affidamento, ovvero oltre il limite del fido. Con le modifiche introdotte dal decreto legge si intende limitare la nullità alle sole clausole (del medesimo tipo) che siano stipulate in violazione delle disposizioni applicative in materia di remunerazione degli affidamenti e degli sconfinamenti, adottate dal Comitato interministeriale per il credito e il risparmio ai sensi del decreto legge “Salva Italia” che prevede un tetto massimo per queste commissioni dello 0,5% trimestrale.


C. CARTA DEI DIRITTI E DEI DOVERI DEL DETENUTO E DELL’INTERNATO
Su proposta del Ministro della Giustizia, in concerto con il Ministro dell’economia e delle Finanze, il Consiglio dei Ministri ha approvato alcune modifiche al regolamento sull’ordinamento penitenziario e sulle misure privative e limitative della libertà. Le modifiche introducono nell’ordinamento la Carta dei diritti e doveri del detenuto e dell’internato.
La Carta, che verrà tradotta in diverse lingue straniere, ha lo scopo di consentire al detenuto un esercizio più completo dei propri diritti e una maggiore consapevolezza delle regole applicate nel contesto carcerario. Il documento, il cui contenuto verrà definito da un decreto del Ministro della giustizia, conterrà, ad esempio, l’indicazione dei principi sul rispetto della dignità della persona, le disposizioni in materia di vestiario, igiene personale, alimentazione, permanenza all’aperto, provvedimenti disciplinari e misure alternative alla detenzione.
La Carta verrà consegnata ai detenuti e degli internati, e portata a conoscenza dei loro familiari, affinché anche costoro abbiano una migliore comprensione del contesto carcerario.


D. CONSUMO DI ENERGIA E DI ALTRE RISORSE DEI PRODOTTI CONNESSI ALL’ENERGIA
Il provvedimento attua la nuova normativa comunitaria sull’etichettatura dei prodotti quanto ai consumi energetici, per assicurare una maggiore tutela dei consumatori nelle loro scelte e per favorire il risparmio energetico.
In particolare, il 19 maggio 2010 il Parlamento europeo e del Consiglio hanno emanato la direttiva 2010/30/UE. La direttiva concerne l’indicazione del consumo di energia e di altre risorse dei prodotti connessi all’energia, mediante l’etichettatura e le informazioni uniformi relative ai prodotti. La direttiva aggiornava la precedente normativa, del settembre 1992, sostituendosi integralmente ad essa.
Lo schema di decreto legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari europei e del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con i Ministri degli affari esteri, dell’economia e delle finanze e della giustizia, dà attuazione alla delega prevista dalla legge comunitaria 2010 e, in particolare, alla parte relativa al recepimento della direttiva europea n. 30 del maggio 2010.
Le principali novità introdotte riguardano:
1) l’Estensione dell’etichettatura energetica a tutti i prodotti connessi all’energia che hanno un impatto diretto o indiretto significativo sul consumo di energia. L’ulteriore risparmio di energia contribuirà così a conseguire l’obiettivo di ridurre del 20% il consumo energetico dell’Unione entro il 2020.
2) Un secondo aspetto importante riguarda gli indirizzi alla scelta informata del consumatore, attraverso l’etichettatura unica. Le informazioni accurate, pertinenti e comparabili sul consumo specifico di energia dei prodotti a questa connessi dovrebbe, infatti, orientare la scelta degli utilizzatori finali verso i prodotti che offrono (o indirettamente comportano) il minor consumo di energia.


E. FONDO EUROPEO DI SVILUPPO REGIONALE, FONDO SOCIALE EUROPEO E FONDO DI COESIONE
Il Consiglio dei Ministri ha poi approvato, su proposta del Ministro per la Coesione territoriale, di concerto con i Ministri per gli Affari europei, Sviluppo economico e Infrastrutture e trasporti, Lavoro e politiche sociali, lo schema di decreto che contiene alcune modifiche necessarie per adeguare la normativa italiana a quella comunitaria in tema di Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), Fondo sociale europeo (FSE) e Fondo di Coesione.


Le modifiche introducono le seguenti novità:
1. Semplificazione delle modalità di dichiarazione delle spese, pensata per favorire il pieno utilizzo dei Fondi strutturali nel nostro Paese, anche a fronte della grave congiuntura internazionale;
2. Ammissibilità al finanziamento delle spese per una maggiore efficienza energetica e per l’utilizzo di energie rinnovabili con riferimento agli alloggi di edilizia residenziale pubblica;
3. Ammissibilità al finanziamento delle spese per gli interventi di politica attiva del lavoro, allo scopo di sostenere l’adattabilità e l’occupabilità dei lavoratori in esubero congiunturale o in condizione di perdita effettiva del lavoro.


F. ATTUAZIONE DELLA RIFORMA DELL’UNIVERSITÀ
Su proposta del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con i Ministri dell’economia e delle finanze e della Pubblica amministrazione e semplificazione, il Consiglio dei Ministri ha approvato, salvo intese, due decreti legislativi che attuano la legge 240 del 2010 (cd. “riforma dell’Università”).
Il primo provvedimento riguarda le misure di revisione della normativa di principio in materia di diritto allo studio e valorizzazione dei collegi universitari legalmente riconosciuti. Il provvedimento individua in particolare, salvo intese con il MEF, l’ambito di intervento (università statali, non statali legalmente riconosciute, istituzioni per l’alta formazione artistica, musicale e coreutica); i destinatari del diritto allo studio; gli strumenti; i servizi per il successo formativo; i soggetti istituzionali coinvolti nell'assicurare tali servizi e il sistema di finanziamento del diritto allo studio.
Il secondo provvedimento prevede invece la disciplina per la programmazione, il monitoraggio e la valutazione delle politiche di bilancio e di reclutamento degli Atenei. Si tratta di un decreto che, salvo intese con il MEF, inquadra in maniera organica la programmazione economico-finanziaria degli atenei, i criteri per perseguire la sostenibilità delle spese di personale e di quelle per l'indebitamento, l'introduzione del costo standard per studente in corso e, infine, l'introduzione dei criteri per la valutazione delle politiche di reclutamento del personale, sulla base delle procedure di valutazione stabilite dall’ANVUR.


G. NUOVE MISURE IN TEMA DI ESERCIZIO DELLE ATTIVITÀ TELEVISIVE A TUTELA DEI MINORI
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari europei, ha inoltre approvato uno schema di decreto legislativo che aggiorna e potenzia la normativa di disciplina dell’esercizio delle attività televisive a tutela degli spettatori di minore età.
Le modifiche approvate uniformano, sul piano lessicale, le norme italiane con la disciplina comunitaria e la arricchiscono con alcune ulteriori previsioni a tutela dei minori, recependo gli orientamenti espressi dal Comitato per la Tutela dei minori.
In particolare i piccoli spettatori sono garantiti mediante la presenza per tutto il programma (e non più solo all’inizio) del simbolo visivo che avverte dei contenuti inadatti e mediante un più ampio utilizzo delle nuove tecnologie che consentono al genitore di utilizzare codici personali di accesso.
Scatta il divieto assoluto di trasmettere programmi pornografici o violenti gravemente nocivi per i minori anche in orari notturni, esclusi solo i programmi specificamente acquistabili a pagamento, con una più incisiva distinzione delle diversità tra il regime riferibile alle trasmissioni lineari (sia in chiaro che a pagamento) e quello per le trasmissioni non lineari, le sole che potranno ospitare programmi vietati ai minori di 18 anni.
In risposta alle indicazioni ricevute dalla Commissione europea, sono state infine eliminate le ambiguità relative alla disciplina dei trailers inerenti le opere di nazionalità europea. In particolare, si escludono, a certe condizioni, i messaggi promozionali a favore dell’incremento della lettura e i trailers cinematografici di opere di origine europea ai fini del calcolo dei limiti di affollamento pubblicitario.
Con il medesimo decreto è stata anche definita la quota minima percentuale da destinare alla produzione delle opere cinematografiche di espressione originale italiana ovunque prodotte.


H. RATIFICA ED ESECUZIONE DI ATTI INTERNAZIONALI
Su proposta del Ministro degli Affari europei, dell’Economia e finanze e degli Affari esteri, il Consiglio ha approvato la ratifica ed esecuzione di due Atti internazionali. I due schemi di disegni di legge si inseriscono nel percorso congiunto che l’Italia e la Germania, durante l’incontro del 13 marzo scorso, hanno concordato di seguire al fine di ratificare i testi adottati in sede di Unione europea, relativi all’unione monetaria europea.
Di seguito, in sintesi, i contenuti dei due Trattati:
1. Il Trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance nell’unione economia e monetaria (TSCG), sottoscritto il 2 marzo 2012, è stato firmato da 25 Stati membri dell’UE. Il Trattato detta una serie di regole volte a rinsaldare la disciplina di bilancio attraverso un patto di bilancio, potenziando il coordinamento delle politiche economiche degli Stati membri la cui moneta è l’euro, al fine di sostenere gli obiettivi dell’Unione europea in materia di crescita sostenibile, occupazione, competitività e coesione sociale.
In particolare, il Trattato stabilisce: la regola del pareggio di bilancio (con un margine massimo di scostamento consentito per il deficit strutturale pari allo 0,5% del PIL) che le parti contraenti dovranno recepire a livello costituzionale o equivalente; la regola della riduzione del debito pubblico secondo le condizioni e le modalità previste dalla vigente normativa UE; la competenza della Corte di Giustizia a monitorare il corretto recepimento della regola del pareggio di bilancio; l’istituzionalizzazione dei vertici euro che dovranno essere convocati almeno due volte l’anno.
Il Trattato entrerà in vigore il 1° gennaio 2013, a condizione che almeno 12 Stati membri della zona euro lo ratifichino. Se tale condizione dovesse verificarsi prima di tale data, il Trattato entrerà in vigore il primo giorno del mese successivo al deposito del dodicesimo strumento di ratifica.
2. Il Trattato che istituisce il “Meccanismo Europeo di Stabilità” (MES) è stato sottoscritto dai diciassette paesi dell’eurozona il 2 febbraio 2012.
Il MES è un’istituzione finanziaria internazionale che sosterrà gli Stati Membri dell’eurozona nel caso in cui ciò sia indispensabile per salvaguardare la stabilità finanziaria dell’eurozona nel suo complesso e quella dei suoi Stati Membri.
In particolare, l'obiettivo del MES è quello di fornire sostegno alla stabilità secondo specifiche condizioni commisurate allo strumento di assistenza finanziaria scelto, a beneficio dei membri che già si trovino o rischino di trovarsi in gravi problemi finanziari, qualora ciò sia indispensabile per salvaguardare la stabilità finanziaria dell’eurozona e quella dei suoi Stati membri. A questo scopo è riconosciuto al MES il potere di raccogliere fondi attraverso l’emissione di strumenti finanziari o la conclusione di intese o accordi finanziari o di altro tipo con i propri membri, istituzioni finanziarie o terzi.
Fra gli strumenti di cui disporrà il MES rientrano la concessione di prestiti agli stati membri, l’assistenza finanziaria precauzionale, l’acquisto di obbligazioni di Stati membri beneficiari sui mercati primari e secondari, la concessione di prestiti per la ricapitalizzazione di istituzioni finanziarie.
Il volume della capacità massima iniziale di finanziamento erogabile dal MES è fissato a 500.000 milioni di EUR, incluso il sostegno in essere alla stabilità del Fondo europeo per la stabilità finanziaria (FESF).
La concessione dell'assistenza finanziaria nell'ambito dei nuovi programmi previsti dal MES sarà subordinata, a decorrere dal 1° marzo 2013, alla ratifica del Trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance nell’unione economia e monetaria (TSCG) da parte del membro MES interessato.


I. PROROGHE DI STATI DI EMERGENZA
Il Consiglio dei Ministri è poi intervenuto sulla proroga dello stato di emerga nel territorio della Regione Calabria e della Regione Marche.
Il primo decreto proroga di un anno l’assetto emergenziale in ordine ai gravi dissesti idrogeologici che hanno interessato il territorio della Regione Calabria dall’11 al 17 febbraio 2010.
Il secondo decreto proroga di un anno l’assetto emergenziale determinatosi a seguito degli eccezionali eventi meteorologici che hanno colpito il territorio della regione Marche nei giorni dal 1° al 6 marzo 2011.


J. SCIOGLIMENTO DI CONSIGLI COMUNALI
Su proposta del Ministro dell’interno è stato deliberato lo scioglimento dei Consigli comunali di Pagani (Salerno); di Gragnano (Napoli), di Bova Marina (Reggio Calabria), di Platì (Reggio Calabria), di Leinì (Torino), di Salemi (Trapani) e di Racalmuto (Agrigento).
Per tutti i Consigli comunali lo scioglimento è stato disposto ai sensi della normativa antimafia. Con particolare riferimento ai due Consigli comunali siciliani, il Consiglio dei Ministri ha ascoltato l’intervento dell’assessore alle autonomie locali della Regione siciliana, Caterina Chinnici, che ha portato a testimonianza sia la propria esperienza istituzionale, ribadendo l’impegno nella lotta alla criminalità organizzata, sia la propria esperienza umana, in quanto figlia di un magistrato ucciso dalla mafia.


K. DELEGA IN MATERIA FISCALE
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’Economia e delle finanze, ha discusso il disegno di legge delega della riforma fiscale, valutandone i contenuti e analizzandone i punti salienti. La riforma vuole correggere alcuni aspetti del sistema fiscale italiano per renderlo più equo e orientato alla crescita economica. Un primo punto importante è quello di dare maggior certezza al sistema tributario e, quindi, migliorare i rapporti con i contribuenti. A questo si aggiunge la volontà di proseguire nel contrasto all’evasione e all’elusione e al riordino dei fenomeni di erosione fiscale. Sul fronte dell’equità, un contributo sarà assicurato dalla riforma del catasto dei fabbricati, mentre su quello della crescita emerge la tassazione ambientale (green tax).
In ragione dei numerosi punti all’ordine del giorno, e tra questi in particolare la riforma del mercato del lavoro e il prossimo viaggio in Asia del Presidente del Consiglio, il Consiglio dei Ministri ha ritenuto opportuno rinviare ad una seduta successiva l’approvazione del testo finale. Ciò al fine di ponderare e analizzare con maggiore attenzione i dettagli tecnici della riforma.


L. LEGGI REGIONALI
Il Consiglio dei Ministri ha esaminato tredici leggi regionali, su proposta del Ministro per gli affari regionali, Piero Gnudi.
Nell’ambito di tali leggi, il Consiglio ha deliberato l’impugnativa dinanzi alla Corte Costituzionale:
- della legge della Regione Molise n. 2 del 26/02/2012, recante “Legge finanziaria regionale 2012” in quanto alcune disposizioni contenute nella suddetta legge sono risultate in contrasto con il piano di rientro dal disavanzo sanitario; altre sono risultate in contrasto con la normativa statale che prevede la riduzione dei costi degli apparati amministrativi; infine, altre ancora sono risultate in contrasto con il diritto comunitario e con i principi fondamentali in materia di tutela della concorrenza e di tutela dell’ambiente e dell’ecosistema;
- della legge Regione Toscana n. 4 del 31/01/2012 recante “Modifiche alla legge regionale 3 gennaio 2005, n. 1 (Norme per il governo del territorio) e alla legge regionale 16 ottobre 2009, n. 58 (Norme in materia di prevenzione e riduzione del rischio sismico)” in quanto alcune disposizioni sono risultate in contrasto con i principi fondamentali in materia di governo del territorio e, più in particolare, in materia urbanistica ed edilizia.
Il Consiglio dei Ministri ha invece deliberato la rinuncia all’impugnativa:
- della legge Regione Liguria n. 18 del 25/07/2011 recante “Variazione della tassa regionale per il diritto allo studio universitario” a seguito della intervenuta abrogazione, da parte della stessa Regione Liguria, della norma precedentemente impugnata;
- della legge Regione Puglia n. 38 del 30/12/2011 recante “Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2012 e bilancio pluriennale 2012-2014 della Regione Puglia” essendo venuti meno i motivi che avevano portato alla pregressa impugnativa.
Infine per altre leggi regionali il Consiglio dei Ministri ha deliberato la non impugnativa. Si tratta delle seguenti leggi:
1) Regione Sardegna n. 2 del 27/01/2012 “Autorizzazione alla partecipazione del rilancio della Keller Elettromeccanica Spa - Intervento finanziario della SFIRS Spa.”
2) Regione Toscana n. 2 del 27/01/2012 “Modifiche all'articolo 10 della legge regionale 29 novembre 2011, n. 64 (Disciplina del servizio fitosanitario regionale).”
3) Regione Toscana n. 3 del 27/01/2012 “Modifiche alla legge regionale 26 luglio 2002 n. 32 (Testo unico della normativa della Regione Toscana in materia di educazione, istruzione, orientamento, formazione professionale e lavoro), in materia di tirocini.”
4) Regione Umbria n. 1 del 25/01/2012 “Riconoscimento della Festa dei Ceri di Gubbio come espressione culturale dell'identità regionale.”
5) Regione Marche n. 1 del 19/01/2012 “Modifiche alla Legge regionale 31 ottobre 2011, n. 20 "Assestamento di Bilancio 2011.”
6) Regione Piemonte n. 1 del 31/02/2012 “Sostituzione dell'articolo 23 della legge regionale 23 maggio 2008, n. 12 (Legge finanziaria per l'anno 2008).”
7) Regione Lombardia n. 1 dell’1/02/2012 “Riordino normativo in materia di procedimento amministrativo, diritto di accesso ai documenti amministrativi, semplificazione amministrativa, potere sostitutivo e potere sanzionatorio.”
8) Regione Veneto n. 6 del 31/01/2012 “Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio per l'anno finanziario 2012 e ulteriori disposizioni in materia di patto di stabilità interno”
9) Provincia di Veneto n. 7 del 31/01/2012 “Modifiche e integrazioni alla legge regionale 19 agosto 1996, n. 23 "Disciplina della raccolta e commercializzazione dei funghi epigei freschi e conservati"
10) Provincia di Trento n. 1 del 7/02/2012 “Approvazione del rendiconto generale della Provincia autonoma di Trento per l'esercizio finanziario 2010”
11) Provincia di Trento n. 2 del 7/02/2012 “Modificazioni della legge provinciale 27 dicembre 2011, n. 18 (legge finanziaria provinciale 2012) e della legge provinciale 27 dicembre 2010, n. 27 (legge finanziaria provinciale 2011).”


M. NOMINE
Infine, il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’Economia e Finanze, ha conferito al dottor Vincenzo LA VIA l’incarico di Direttore generale del Tesoro. Informazioni più dettagliate sono contenute nel comunicato stampa allegato.
Su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Ministro per i beni e le attività culturali, è stato prorogato l’incarico di Commissario straordinario della Società italiana degli autori ed editori – SIAE conferito al dottor Gian Luigi RONDI, nonché gli incarichi di sub Commissario conferiti al professor Mario STELLA RICHTER e all’avvocato Domenico Luca SCORDINO;
È stato anche deliberato il conferimento al dottor Mario MORLACCO, sub commissario per l’attuazione del Piano di rientro dai disavanzi del servizio sanitario della Regione Campania, delle funzioni precedentemente conferite al dottor Achille Coppola, sub commissario dimissionario.
Su proposta del Ministro dell’Interno, il dottor Raffaele MICILLO, nominato dirigente generale di P.S., è stato collocato fuori ruolo quale Direttore dell’ispettorato di P.S. “Palazzo Chigi”, in sostituzione del dottor Enrico AVOLA che viene collocato in disponibilità con incarico.
Su proposta del Ministro del Lavoro, è stata avviata la procedura per la nomina del professor Massimo De FELICE a Presidente dell’INAIL – Istituto nazionale per l’assistenza contro gli infortuni sul lavoro.
Il Consiglio dei Ministri ha quindi deliberato le nomine e i movimenti dei seguenti prefetti:
dott.ssa Elisabetta BELGIORNO - da Direttore dell’Ufficio affari legislativi e relazioni parlamentari, a disposizione con incarico a norma dell’art. 237 del DPR n. 3 del 1957
dott. Bruno FRATTASI - Direttore dell’Ufficio affari legislativi e relazioni parlamentari, cessando dalla disposizione con incarico di Capo della Segreteria del Ministro dell’interno
dott. Luigi VARRATTA - da Reggio Calabria a Firenze
dott. Vittorio PISCITELLI - da Macerata a Reggio Calabria
dott. Pietro GIARDINA - nominato prefetto, a Macerata
dott. Vittorio SALADINO - da Rimini a Terni
dott. Claudio PALOMBA - a Rimini, cessando dalla disposizione con incarico, a norma della legge n. 410/1991
dott.ssa Tiziana Giovanna COSTANTINO - a Livorno, cessando dalla disposizione con incarico di Presidente dell’Organismo indipendente di valutazione della perfomance
dott. Giuseppe LINARDI - da Grosseto, a disposizione con incarico di Presidente dell’Organismo indipendente di valutazione della perfomance
dott. Marco VALENTINI - da Lecco a Grosseto
dott. Paolino MADDALONI - a Lecco, cessando dalla disposizione a norma dell’art. 237 del DPR n. 3 del 1957
dott. Ezio MONACO - da Salerno collocato fuori ruolo presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri
dott.ssa Gerarda PANTALONE - da Siena a Salerno
dott. Renato SACCONE - da Monza e Brianza a Siena
dott.ssa Giovanna VILASI - nominata prefetto, a Monza e Brianza
dott. Valter CRUDO - a Teramo, cessando dalla disposizione con incarico, a norma della legge n. 410/1991
dott. Ennio BLASCO - da Avellino a Benevento
dott. Umberto GUIDATO - da Caltanisetta ad Avellino
dott. Carmine VALENTE - nominato prefetto, a Caltanissetta
dott. Francesco Paolo CASTALDO - da Alessandria a Novara
dott. Giuseppe Adolfo AMELIO - da Novara ad Alessandria
dott. Valerio VALENTI - nominato prefetto, fuori ruolo presso la Presidenza del Consiglio quale Commissario del Governo per la Provincia di Bolzano
dott.ssa Isabella ALBERTI - nominata prefetto, collocata a disposizione con incarico, a norma della legge n. 410/1991
dott. Gianfelice BELLESINI - nominato prefetto, permane fuori ruolo presso la Presidenza del Consiglio – Dipartimento della Protezione civile
dott.ssa Gabriella TRAMONTI - nominata prefetto, collocata a disposizione con incarico, a norma della legge n. 410/1991
dott. Fabio CARAPEZZA GUTTUSO - nominato prefetto, permane fuori ruolo presso il Ministero per i beni e le attività culturali
dott.ssa Antonia BELLOMO - nominata prefetto, collocata a disposizione con incarico, a norma della legge n. 410/1991
dott. Angelo CIUNI - nominato prefetto, collocato a disposizione con incarico, a norma della legge n. 410/1991
dott. Leopoldo FALCO - nominato prefetto, collocato a disposizione con incarico, a norma della legge n. 410/1991
dott.ssa Anna PALOMBI - nominata prefetto, collocata a disposizione con incarico, a norma della legge n. 410/1991
dott. Armando GRADONE - nominato prefetto, collocato a disposizione con incarico, a norma della legge n. 410/1991
dott. Ignazio PORTELLI - nominato prefetto, permane fuori ruolo la Presidenza del Consiglio – Uffici del Ministro per la cooperazione internazionale e l’integrazione
dott.ssa Anna Maria MANZONE - nominata prefetto, collocata a disposizione con incarico, a norma della legge n. 410/1991
dott. Giovanni MELONI - nominato prefetto, collocato a disposizione con incarico, a norma della legge n. 410/1991
dott. Francesco PROVOLO - nominato prefetto, collocato a disposizione con incarico, a norma della legge n. 410/1991
Dott.ssa Emanuela GARRONI - nominata prefetto, collocata a disposizione con incarico, a norma della legge n. 410/1991
dott.ssa Patrizia PALMISANI - nominata prefetto, permane fuori ruolo la Presidenza del Consiglio – Uffici del Ministro per gli affari regionali, turismo e sport
dott. Gerardo CAUTILLI - dirigente
generale P.S. - nominato prefetto, permane nelle funzioni di Direttore Centrale per gli istituti di istruzione presso il Dipartimento di P.S.
Il Consiglio è terminato alle ore 18,30.


23 Marzo 2012

 
Allegato Descrizione
disegno di legge riforma sul lavoro


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