L’accanimento del Governo nei confronti degli automobilisti vive un nuovo apice. Dopo i vertiginosi aumenti del prezzo del carburante ed i controlli fiscali per chi guida determinate tipologie di vetture, arriva l’autovelox “a sorpresa”. Questo perché Anna Maria Cancellieri, Ministro dell’Intero, ha fornito la propria interpretazione sull’uso dei dispositivi mobili per la rilevazione della velocità. Ed è un provvedimento destinato a suscitare vibranti polemiche. Qualora si utilizzino apparecchi mobili - sostiene il Ministro -, non verrà applicata quella norma che impone la distanza di almeno un chilometro fra il segnale con indicato il limite di velocità e l’autovelox stesso.
L’articolo 25 della legge 120/2010, che impone la distanza di almeno un chilometro tra il segnale recante il limite di velocità e l’apparecchiatura di rilevazione da remoto, non è applicabile nei casi in cui l’infrazione è accertata tramite apparecchiature mobili, il cui uso è connotato dalla presenza di un organo di polizia stradale.
Il Giornale spiega a tal proposito che “l’articolo in questione è compreso nel pacchetto sulla sicurezza […], entrato in vigore il 13 agosto 2010”. Le norme più urgenti - come ricorderete - entrarono in vigore a partire dal 30 luglio. Il Ministro Cancellieri dirime oggi una matassa legata alla natura del testo, decisamente complicata e fumosa. Sempre Il Giornale scrive che “la circolare del Ministero degli Interni prevede che «i mezzi tecnici di controllo finalizzati al rilevamento» debbano essere collocati ad almeno un chilometro di distanza dal segnale stradale che impone il limite di velocità. Poi ci sono le precisazioni relative alle eccezioni, e più dettaglio si aggiunge che l’obbligo di rispettare la distanza minima non trova applicazione nei casi in cui «il limite di velocità sia generale per tipo di strada o sia riferito al particolare veicolo utilizzato».
Ora, se deve essere guerra a chi supera il limite di velocità, che guerra sia. Ma ci permettiamo di dire che l’obiettivo dovrebbe essere la sicurezza stradale che, alcuni comuni intelligenti, perseguono con semplici cartelli luminosi indicanti la velocità, oppure con i cartelli di “attenzione autovelox”, tanto per intimorire un po’. L’autovelox “nascosto” ci pare più il classico metodo per far cassa, quando le casse sono state prosciugate. E a pensar male ci si azzecca, quando si vedono le pattuglie appostate su strade di grande scorrimento a più corsie, dove il limite di velocità a 50 km/h non sembra avere alcun senso.
Si tratta insomma del più classico fra i pasticciacci, da cui ognuno capisce ciò che più ritiene opportuno. Certo è che non dovete stupirvi se una pattuglia verrà nascosta dal cartello stesso.
31 Maggio 2012