Continua la rivoluzione della Rca: dopo la “materializzazione” dell’attestato di rischio, ora tocca al contrassegno assicurativo. Sino al 17 ottobre 2015, gli automobilisti dovranno esporre sul parabrezza il tagliando che dimostrare di avere la copertura Rca (vedi qui): dal 18 ottobre, l'obbligo cesserà. E gli assicurati non dovranno fare alcunché; saranno compagnie e Motorizzazione a farlo. Con la smaterializzazione del contrassegno (e dell’attestato), le truffe dovrebbero diminuire: sarà più difficile duplicare tagliandi fasulli. E dovrebbe calare il numero di veicoli senza Rca: che nel 2014 erano 3.900.000, cioè l’8,7% del totale. Nella prima fase d’attuazione delle nuova disciplina, in via sperimentale, le compagnie continueranno a consegnare ai clienti anche il contrassegno, che non sarà però più necessario esporre. Terminata questa fase (qualche settimana, si presume), il tagliando non verrà più consegnato. Come oggi, per l’automobilista rimarrà comunque l’obbligo di portare in auto il certificato assicurativo.
La verifica delle coperture Rca verrà effettuata attraverso il controllo delle targhe: attraverso controlli “sul campo” da parte delle forze dell'ordine, ma anche utilizzando i dispositivi di controllo a distanza quali i Tutor, gli autovelox e le telecamere piazzate in prossimità dei varchi Ztl. I dati in possesso della Motorizzazione verranno incrociati con quelli contenuti nel data base dei veicoli assicurati: questo è quanto prevede la legge (decreto Cresci Italia del 2012), che però rimanda a provvedimenti di attuazione su cui ancora non si hanno dettagli. Ogni volta che una polizza verrà stipulata per la prima volta, o rinnovata, la compagnia dovrà inviare le informazioni alla Sita, la banca dati delle coperture assicurative creata dall'Ania (l'Associazione delle assicurazioni): da qui, le informazioni confluiranno nel data base della Motorizzazione.
24 settembre 2014