Scontano oltre un anno di ritardo, ma ecco il primo segno visibile al pubblico di ciò che saranno i Nuovi Uffizi.
Si è tanto scritto in questi anni dei lavori a rilento (il cantiere è stato consegnato circa cinque anni e mezzo fa), della loggia di Isozaki finita nel dimenticatoio, dei soldi del secondo lotto che devono essere trovati fino alle vecchie polemiche su come si è arrivati all’approvazione di un progetto e su una gara d’appalto ferita da un ribasso stratosferico (il 43,78%), quasi un record per un appalto pubblico.
Però ci siamo.
Sabato sarà il sottosegretario del ministero ai Beni Culturali Roberto Cecchi a tagliare il nastro delle nuove otto sale dedicate ai pittori stranieri.
E soprattutto, vista l’imponenza, la grande torre di cemento armato proprio dietro la Loggia dei Lanzi.
E la «firma» del grande Natalini sulla torre di scale in pietra di luna.
16 Dicembre 2011