La targa straniera non verrà più considerata un riparo dietro al quale nascondersi in caso di infrazione commessa all’estero. È il fondamentale accordo raggiunto dai Ministri dei Trasporti dell'Unione europea, che hanno approvato lo scambio di informazioni fra paesi comunitari in materia di infrazioni al codice della strada. Per questo motivo le marachelle commesse in Italia da un automobilista straniero non finiranno più in cavalleria, come accadrà nell’Europa dei 28 a tutte le automobili con targa straniera. L’accordo servirà ad esempio per evitare una situazione come quella di Mantova, dove tra l'1 novembre 2010 ed il 31 ottobre 2013 il numero dei verbali inviati all’estero per infrazioni al codice stradale commesse in città, e non conciliate, è stato di 5.167 su un totale di quasi 11.000 multe non pagate
Maurizio Lupi, Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, ha spiegato che la direttiva permetterà agli stati membri di avere reciproco accesso ai dati nazionali sulle immatricolazioni dei veicoli per poter individuare e sanzionare i responsabili delle infrazioni stradali più importanti: eccesso di velocità, cinture di sicurezza, uso del cellulare, semaforo rosso, guida in stato di ebbrezza o alterato da stupefacenti, mancato uso del casco e abuso delle corsie dedicate
La modifica riguarderà inizialmente i paesi dell’Europa a 28, ma verrà poi estesa anche a Danimarca, Gran Bretagna ed Irlanda: a queste nazioni viene concesso più tempo (fino al maggio 2017) dal momento che erano state escluse dalla precedente versione della direttiva. "Il possesso di un'auto immatricolata in un altro paese non sarà più un alibi per i tanti stranieri che ormai vivono e lavorano in Italia" ha spiegato il ministro.
16 ottobre 2014