Gli investitori più importanti, ormai, hanno perso fiducia nelle agenzie di rating. Ad affermarlo è David Jacob, che fino all’anno scorso era un dirigente di Standard & Poor’s.
I regolatori, a detta sua, non hanno fatto abbastanza per ridurre la dipendenza da tali agenzie. Che in pratica manterrebbero il proprio ruolo perché sono necessarie, «non perché si creda in loro», ha dichiarato Jacob all’agenzia Bloomberg. «Forse gli investitori retail lo fanno – ha continuato – ma io ritengo che ciò non sia vero per gli investitori istituzionali». Ciò perché il rating, ha spiegato, «è business. È un sottile equilibrio tra il tentativo di conquistare una certa quota di mercato e la possibilità di perdere la propria credibilità».
Non è certo la prima voce critica a scagliarsi contro Standard & Poor’s, Fitch e Moody’s, finite nell’occhio del ciclone in occasione della crisi finanziaria globale.
Da allora le polemiche non si sono mai placate: e sono in molti a ritenere che sia necessaria una riforma radicale del sistema.
11 luglio 2012