Quasi 800 milioni di euro per promuovere l’efficienza energetica di immobili pubblici, edifici residenziali, tra cui case popolari, e industrie. È la novità contenuta nella bozza di decreto legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri per recepire la Direttiva europea 2012/27/UE. Le risorse, ripartite in diverse iniziative, serviranno a raggiungere l’obiettivo di una riduzione dei consumi di energia primaria del 20% entro il 2020.
Il decreto attuativo approvato dal CdM prevede che dal 2014 al 2020, entro il 30 novembre di ogni anno, i Ministeri dell’Ambiente e delle Infrastrutture predispongano un piano di recupero degli edifici statali in grado di raggiungere una riqualificazione energetica almeno pari al 3% annuo della superficie coperta utile climatizzata o che, in alternativa, comportino un risparmio energetico cumulato nel periodo 2014-2020 di almeno 0,04 Mtep.
Dal programma di riqualificazione saranno esclusi gli edifici con superficie coperta utile totale inferiore a 500 metri quadri (la soglia passerà a 250 metri quadri a partire dal 9 luglio 2015), gli immobili vincolati, quelli della difesa e quelli adibiti a luoghi di culto.
Gli interventi potranno beneficiare di uno stanziamento di quasi 400 milioni di euro.
Il decreto attuativo prevede inoltre l’istituzione di un Fondo nazionale per l’efficienza energetica, che fino al 2020 potrebbe raggiungere una dotazione di circa 400 milioni di euro.
Le risorse saranno utilizzate per la riqualificazione energetica degli edifici di proprietà della Pubblica Amministrazione, la realizzazione di reti per il teleriscaldamento e per il teleraffrescamento, l’efficienza energetica dei servizi e infrastrutture pubbliche, compresa l’illuminazione pubblica, la riqualificazione energetica di interi edifici destinati ad uso residenziale, compresa l’edilizia popolare, l’efficienza energetica e la riduzione dei consumi di energia nei settori dell’industria e dei servizi.
Successivi decreti definiranno le priorità di intervento del Fondo. Ad ogni modo, avranno una via preferenziale gli interventi in grado di creare nuova occupazione, riqualificare energeticamente l’intero edificio, promuovere nuovi edifici a energia quasi zero e introdurre misure di protezione antisismica in aggiunta alla riqualificazione energetica.
In genrale, l'ENEA elaborerà una proposta di interventi di medio-lungo termine per la riqualificazione energetica degli immobili residenziali e commerciali sia pubblici che privati da sottoporre al Ministro dello sviluppo economico. La proposta dovrà contenere una rassegna del parco immobiliare, gli interventi più efficaci in termini di costi, un’analisi dei potenziali ostacoli alla realizzazione degli interventi, una stima del risparmio energetico e le misure di sostegno finanziario a disposizione di privati, enti ed imprese.
Entro il 5 dicembre 2015, e successivamente ogni quattro anni, le grandi imprese dovranno eseguire una diagnosi energetica nei loro siti produttivi. Saranno esenti dall’obbligo le imprese che hanno adottato sistemi di gestione conformi alle norme ISO 50001 o EN ISO 14001. I dati sullo stato di attuazione delle diagnosi saranno curati dall’Enea.
Entro il 31 dicembre 2014, inoltre, il Ministero dello sviluppo economico pubblicherà un bando da per la selezione e il cofinanziamento di programmi presentati dalle Regioni finalizzati a sostenere la realizzazione di diagnosi energetiche nelle PMI o l’adozione nelle PMI di sistemi di gestione conformi alle norme ISO 50001 o EN ISO 14001. Gli incentivi, che potranno ammontare al massimo a 10 milioni di euro all’anno, saranno erogati dopo che una diagnosi energetica o una certificazione provi la realizzazione delle misure di efficientamento.
8 aprile 2014