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2012: i maya smontati dalla scienza
Niente supervulcani, impatti di asteroidi, tempeste solari, allineamenti di pianeti e inversione dei poli magnetici

Le previsioni scientifiche per il prossimo anno parlano chiaro: nessun evento catastrofico di dimensioni planetarie si abbatterà sulla Terra nel 2012. E la fine del mondo non è vicina, perché la profezia maya che indica il 2012 come l'anno dell'apocalisse è infondata.


Secondo i maya una situazione drammatica globale, non meglio precisata, dovrebbe abbattersi tra qualche mese sulle nostre teste. Un episodio di violenza così vasto, da provocare sconquassi inenarrabili. Morte, distruzione, fine della civiltà. Qualcuno fornisce la data del disastro, affermando che succederà intorno al 21 dicembre.
Le possibili catastrofi sono: super-eruzioni di super-vulcani, tempeste solari mai viste, impatto con un maxi-asteroide, allineamento dei pianeti e inversione dei Poli magnetici.


A smontare pezzo per pezzo queste cinque idee di cataclisma mondiale ci pensano gli scienziati, tirando fuori prove sperimentali non confutabili.
La prima teoria da demolire riguarda la minaccia dei supervulcani.
Perché i supervulcani non sono rischiosi?
Perché la loro attività è rarissima. La super-eruzione più devastante mai accaduta, con tanto di esplosioni, è stata prodotta 74 mila anni fa dal monte Toba, a Sumatra, e ha rilasciato 2.800 km cubi di magma, ricoprendo di cenere tutta l'Asia meridionale. Quella più recente, datata 26 mila anni fa, è stata registrata in Nuova Zelanda. «Parliamo di eventi che si possono verificare ogni 100-200 mila anni circa», spiega Gianfilippo De Astis, vulcanologo dell'Ingv di Roma. «Per avere una super-eruzione la massa di magma emessa va dai 450 km cubi in su. In Italia siamo stati fortunati: non abbiamo mai superato la soglia dei 450 km cubi di magma. L'eruzione più potente sul nostro territorio si è manifestata nella caldera dei Campi Flegrei, 39 mila anni fa, con una massa di magma emessa di circa 140 km cubi». Qualcuno esprime preoccupazione per il vulcano di Yellowstone, che 642 mila anni fa ha generato un'eruzione esplosiva mega-colossale. Eppure questa caldera non mostra segnali di un'imminente attività, come innalzamento della temperatura, fuoriuscite di gas, scosse sismiche e depressione nel terreno. Tutte variabili che si possono monitorare nel tempo e cambiano qualche giorno prima di un'eruzione. «Non è detto che questi parametri portino a un'eruzione», sottolinea De Astis. «Per esempio negli ultimi 20-30 anni, nell'isola di Vulcano, in Sicilia, ci sono stati aumenti di temperatura anche fino a 700 gradi centigradi, ma senza eruzione». Qual è la probabilità matematica di una super-eruzione in questo secolo? «La probabilità è inferiore allo 0,1% per un evento simile a quello in Nuova Zelanda e dello 0% per un evento simile a quello di Sumatra».


Se non è per colpa di un supervulcano, la fine del mondo potrebbe arrivare con l'impatto di un asteroide? Impossibile.
«È più facile che si abbia una super-eruzione rispetto alla caduta di un meteorite», dice De Astis. E poi, tutti gli asteriodi sono controllati costantemente da una rete di osservatori che si chiama Neo (Near Earth Object) e ha insediamenti in tutti i Paesi.
«Gli asteroidi pericolosi sono quelli con un diametro superiore al chilometro», dichiara Emanuele Giallongo, direttore dell'Inaf-Osservatorio astronomico di Roma.
«Al momento, non ce n'è uno che sia in rotta di collisione con la Terra. Se ci fosse, oggi saremmo in grado di vederlo con un semplice binocolo, mentre si sposta nello spazio».


Anche le altre cause di disastro globale sono poco credibili.
«L'allineamento dei pianeti ha un effetto trascurabile sulla Terra», afferma Giallongo. «Mentre l'inversione di poli magnetici ha una frequenza di milioni di anni e l'ultima è successa 800 mila anni fa senza turbare la vita umana, visto che la specie Homo era già comparsa. Inoltre, il processo d'inversione è lento: si completa in 5-10 mila anni, come suggeriscono gli studi sulle rocce ferromagnetiche del passato».


Rimane in piedi la questione sulle macchie solari, in grado di scatenare tempeste solari pericolose per l'uomo.
«Le macchie solari aumentano e diminuiscono ciclicamente ogni undici anni», dice Giallongo, «ma questa volta sono in ritardo rispetto al loro ciclo: non mostreranno il picco di massima attività solare nel 2012, ma tra la fine del 2013 e l'inizio del 2014.


E, allora? Secondo la sienza possiamo dormire sonni tranquilli.


30 Novembre 2011

 


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